Pubblicato il 01/01/19e aggiornato il

Riforma della scuola. Punti principali e testo completo approvato

Riassumiamo in questa pagina le ultime Riforme della Scuola realizzate in questi anni.

Riforma della Buona Scuola "Bis" (2017)
La fine del governo Renzi, dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, e l'avvicendamento del ministro dell'Istruzione (Valeria Fedeli al posto di Giannini), hanno dato il via ad una seconda riforma della "Buona Scuola", sulla scia della precedente. I nuovi decreti sono stati approvati il 7 aprile 2017 e pubblicati il 16 maggio 2017.

Gli obiettivi: miglioramento del sistema nazionale di istruzione, Progetto 0-6 anni, modifiche dell'esame di maturità, nuove procedure per formazione e assunzione docenti.

Risorse
Riforma della Scuola "Bis" (2017) - Riassunto

Riforma della Buona Scuola (2015)

09 / 07 / 2015
Con l'approvazione della Camera in data 20 maggio 2015 e le modifiche del Senato in data 25 giugno 2015, il disegno di legge sulla Riforma della scuola 2015 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti) è stato approvato dal Parlamento Italiano.

Qui sotto trovate i punti principali, mentre a fine articolo segnaliamo il collegamento al testo integrale (completo) ufficiale della Camera, in formato pdf, contenente, articolo per articolo, le modifiche del Senato.

28 / 04 / 2015
La riforma della "Buona Scuola" presentata dal Governo Renzi sembra essere pronta. Tuttavia, dalle notizie che circolano e gli scioperi, le manifestazioni organizzate dal settore, pare non sia stata ben accolta.

Tralasciando il fatto che ogni grande riordinamento dell'istruzione in Italia ha sempre portato a importanti proteste (vedi Moratti, Gelmini...), tenendo conto della situazione finanziaria del nostro Paese e considerando che non ci si può più permettere sprechi inutili di risorse, proviamo a conoscere i punti principali (riassunto) della riforma.

Il disegno di legge è stato esposto in Parlamento il 27 marzo 2015 (A.C. 2994).
Alla base del progetto troviamo l'autonomia scolastica, con l'aumento dei poteri del preside d'istituto: gestione personale, tecnologia e finanze. Il dirigente potrà accedere ad un albo (reso pubblico, trasparente, con tutti i curriculum consultabili, formato dai neoassunti e dai vincitori di concorso) per scegliere i docenti migliori. I presidi avranno la facoltà di distribuire gli insegnanti in modo da evitare classi troppo affollate e potranno assegnare al 5% di essi un riconoscimento economico (destinato ai più meritevoli), per il quale sarà costituito un fondo di 200 milioni di euro.

Assunzioni (si parla di regolarizzare circa 100.000 precari per il prossimo settembre) dall'anno scolastico 2015/2016, mirate, per colmare i vuoti presenti in numerose scuole italiane. Dopodiché si accederà tramite concorso. Un potenziamento del personale per garantire una continuità nell'insegnamento e combattere la dispersione scolastica. Ogni scuola potrà fornire un elenco delle risorse di cui ha bisogno.

Nella riforma anche l'intento di migliorare la didattica per quanto riguarda le lingue straniere e la lingua italiana (per stranieri), l'arte, la musica, il diritto, l'economia e le discipline motorie. Il fine è quello di insegnare non solo materie scolastiche ma anche un corretto stile di vita (compreso l'utilizzo delle nuove tecnologie e dei social network). Gli studenti delle scuole superiori potranno modificare alcuni insegnamenti, per realizzare un percorso più vicino alle proprie capacità e alle proprie ambizioni.

Integrazione dell'insegnamento con il mondo del lavoro: 400 ore (istituti tecnici e professionali), 200 ore (licei) presso aziende, per conoscere nella realtà, nella pratica, il settore nel quale si intende lavorare. Per questo progetto saranno investiti 100 milioni di euro, mentre altri 90 milioni saranno utilizzati per la realizzazione di laboratori aperti anche di pomeriggio.

I docenti avranno a disposizione un voucher (bonus) di 500 euro per aggiornamenti professionali e formazione. Quindi acquisto testi, corsi, mostre, appuntamenti culturali, tecnologie.
La scuola diventa trasparente. Le decisioni del preside, la gestione delle risorse, i piani formativi, i curriculum dei docenti, le informazioni edili sulla struttura scolastica, sarà tutto reso pubblico online, su internet.

Si potrà versare il 5 per mille alla scuola (school bonus), traendo un beneficio fiscale del 65% in occasione della dichiarazione dei redditi (un incentivo per il cittadino contribuente). Questi soldi potranno essere utilizzati, ad esempio, per la manutenzione dell'edificio, la costruzione di nuovi spazi destinati agli studenti.

Il disegno di legge prevede, inoltre, di destinare fondi alla realizzazione di scuole all'avanguardia dal punto di vista architettonico, degli impianti e della tecnologia, con un occhio di riguardo al risparmio energetico e al contrasto dell'inquinamento, a tutela dell'ambiente. Altre risorse per la messa in sicurezza delle strutture.


Risorse
A questi collegamenti (in formato pdf)
trovate il testo completo, integrale presentato dal Governo e approvato dal Parlamento.

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