Pubblicato il 01/01/18e aggiornato il

Tumori e onde elettromagnetiche: cellulari fanno male?

Dal sito ufficiale del Ministero della Salute e quello dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) riportiamo alcune informazioni utili sulla relazione che intercorre tra telefoni cellulari e salute dell'uomo.

Il primo ostacolo da superare è quello più importante, che spesso blocca il cittadino e non gli permette di raggiungere il traguardo della verità: hai sentito una notizia al telegiornale?
L'hai letta su un quotidiano?
L'han detta alla radio o l'hai letta su internet, magari su un social network?

Bene.. sappi che potrebbe essere un'informazione falsa o gonfiata per fare sensazione, il che, tradotto in linguaggio dei media, significa vendere e guadagnarci su; perché la verità, purtroppo, così come le buone notizie, non vendono. Sono inutili a livello commerciale.

Quindi, il primo passo che deve fare il lettore è: non credere a tutto quel che sente e informarsi attraverso fonti attendibili.

Premessa necessaria. Ora passiamo al contenuto vero e proprio.

Cosa dice l'AIRC


L'AIRC, in un articolo interessante, riporta alcuni risultati (pubblicati sulla rivista The Lancet Oncology) ottenuti dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) grazie ad un'equipe di 31 scienziati esperti di radiazioni elettromagnetiche, di 14 nazionalità differenti.

Lo studio voleva proprio analizzare il legame che ci può essere tra telefonini cellulari/smartphone e tumori al cervello

In realtà la ricerca è di più ampio respiro, in quanto include altri diversi apparecchi produttori di onde elettromagnetiche, come emittenti televisive e radiofoniche.

Il dato più interessante è che i campi elettromagnetici a radiofrequenza sono stati inseriti nel gruppo 2B, nella classifica che posiziona i vari fattori cancerogeni per l'uomo.

Il gruppo 2B è quello dei fattori "possibili", diverso dal gruppo 2A dei "probabili" e il gruppo 1 dei "sicuri".

Per capirci ancora meglio, nel gruppo 2B troviamo anche il caffè.

Dopo una prima classificazione, dobbiamo sottolineare che i tumori al cervello e al sistema nervoso sono particolarmente rari: 0,0035% nel mondo, ossia 35 casi ogni milione di persone.

L'AIRC segnala poi uno studio realizzato in Danimarca, nel quale non risulta alcun legame tra l'utilizzo di telefoni cellulari e l'insorgenza di tumori al sistema nervoso.

Cosa dice l'OMS


L'Organizzazione Mondiale della Sanità, in base alle numerose ricerche realizzate a livello internazionale, non ha trovato alcun collegamento certo tra salute e utilizzo di telefoni cellulari, senza fili.

Anche l'OMS, come detto prima dall'AIRC, classifica i campi elettromagnetici in radiofrequenza come "possibilmente cancerogeni per l'uomo".

Questo il livello più basso nella scala dei fattori cancerogeni, al di sotto dei "certi/sicuri" e dei "probabili".

Consigli comunque utili

  • Utilizzare il più possibile gli auricolari o il viva-voce.
  • Non dilungarsi troppo in telefonate con il cellulare.
  • Magari a casa teniamo, oltre al cordless, anche un telefono fisso con filo, da utilizzare per chiamate lunghe.
  • Non lasciamo i telefonini cellulari ai bambini, senza la presenza di un adulto.
  • In alternativa, per brevi comunicazioni, utilizziamo i messaggi o le applicazioni di messaggistica per mandare un audio, ad esempio.
  • Infine -e questo riguarda soprattutto la sicurezza degli altri, oltre alla nostra- non telefonare mentre si guida.

Conclusioni

Non è ancora sicuro al 100% che non via sia alcun legame minimo tra telefonini cellulari e tumori.
Nel caso ci fosse, risulta comunque molto basso. Il problema sono le proporzioni.

Ci si preoccupa molto dei telefonini (forse fa più effetto, come gli incidenti aerei anche se poi è più sicuro il volo che l'uso dell'auto) ma non, ad esempio dell'alimentazione, una delle cause principali del cancro, così come l'alcol, l'inquinamento atmosferico, lo stress.

Ci si preoccupa dei termovalorizzatori (che inquinano per il 2% circa) ma non per il traffico d'auto e il riscaldamento casalingo (che inquinano per il 50-70%).

Il punto è che, oggi come oggi, tutto fa male. Abbiamo costruito un mondo che produce sostanze pericolose, apparecchi nocivi, strutture a rischio. La scelta migliore, però, è concentrarsi sul vero "cattivo", su quello più distruttivo. Le battaglie contro i mulini a vento le faremo dopo.

Sbagliamo direzione per le nostre proteste. Probabilmente, non avendo i mezzi d'informazione giusti e gli strumenti adatti per capire, ci lasciamo convincere da tv, giornali e internet.

Non fermiamoci alla prima notizia, cerchiamo sempre di recuperare informazioni ufficiali, di fonti attendibili. L'allarmismo rende ai media, ai politici, non al cittadino!

Risorse

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