Pubblicato il 25/02/15e aggiornato il

Evasione fiscale, Italia firma accordi con Svizzera e Liechtenstein

Se ne parlava già da qualche anno. Per contrastare una delle maggiori piaghe che incide sulla nostra economia, l'evasione fiscale, si deve estirpare il problema alla radice. E quale potrà mai essere questa radice, se non il luogo dove milioni di euro vengono continuamente "dirottati" da numerosi residenti in Italia? Quel posto dove la privacy è sacra e dove i gestori non rivelano alcun dato sui movimenti di denaro che caratterizzano le proprie casse?

Esatto, stiamo parlando dei cosiddetti "Paradisi fiscali", casseforti inespugnabili, precluse anche al Fisco. In questi giorni il Governo, dopo tanti tentativi e un processo iniziato tempo fa con altre legislature, è riuscito a strappare due importanti accordi, con altrettanti Paesi, famosi per le riserve di "denaro straniero": Svizzera e Liechtenstein.

A darne comunicazione è Padoan, Ministro dell'Economia e delle Finanze. In pratica i due Stati si impegnano nello scambio dati di natura fiscale. La convenzione decreta, in tal modo, la conclusione del segreto bancario, caratteristica della Svizzera.

Non solo. L'accordo prevede che si continui con future collaborazioni, come ad esempio l'imposizione fiscale dei lavoratori di frontiera.

Ora sì che l'Agenzia delle Entrate può richiedere importanti informazioni circa i contribuenti italiani che hanno un conto in Svizzera. Un bel problema per tutti coloro che hanno evaso le tasse, oltrepassando i confini nazionali e potendo contare su quella garanzia elvetica, oggi completamente ridimensionata.

Gli evasori potranno mettersi in regola pagando le imposte dovute, con l'aggiunta di sanzioni più convenienti rispetto a quelle che saranno inflitte a chi, invece, farà finta di niente e non uscirà volontariamente allo scoperto. Un incentivo per evitare l'inevitabile.

Un duro colpo all'evasione fiscale italiana, vero dramma dei nostri tempi e che incide notevolmente sulle casse dello Stato. Fenomeno che poi determina l'innalzamento della pressione fiscale nei confronti delle persone oneste, ossia, coloro che pagano sempre le tasse.

Dal 2017 lo scambio di informazioni bancarie e finanziarie diventerà automatico; in pratica non ci sarà neanche più bisogno di chiedere i dati, perché questi saranno direttamente accessibili, trasparenti.

Qui trovi la documentazione: Protocollo Italia-Svizzera (testo ufficiale integrale).

Oltre alla Svizzera, il Governo italiano ha svolto alcuni incontri anche con lo Stato del Liechtenstein, che si trova tra Austria e la stessa Svizzera. L'accordo è simile a quello siglato con Berna e prevede lo scambio di informazioni che diverrà automatico a partire dal 2017.

In questo modo le due controparti non saranno incluse nella "black list" ma potranno figurare nella "white list", che comprende quei Paesi dai quali è possibile ottenere la trasparenza fiscale.

25 / 02 / 2015

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